L’invecchiamento è associato a un rischio più elevato di malattie croniche, come malattie cardiovascolari, neurodegenerative e tumori, e rappresenta una seria preoccupazione per la salute e la società, anche da un punto di vista socio-economico. Tuttavia, non tutte le persone invecchiano allo stesso modo. Una delle questioni principali emerse negli ultimi anni è che l’inquinamento ambientale può accelerare l’invecchiamento.
L’inquinamento atmosferico, insieme ai fattori di rischio genetici e a fattori di rischio legati allo stile di vita, tra cui il fumo di tabacco, il consumo di alcol e la dieta, contribuisce in modo significativo all’invecchiamento. L’esposizione all’inquinamento atmosferico può ridurre l’aspettativa di vita anche tra le persone con il miglior corredo genetico. Nell’ambito di questa linea di ricerca esploriamo l’impatto dell’esposizione ambientale ed occupazionale sull’invecchiamento biologico.
Di seguito sono sinteticamente illustrati i progetti in corso presso il BioAgingLab sul tema (Bio)aging and occupational and environmental exposures. Per i dettagli di ogni progetto, cliccare sul titolo.
Biological aging of coke-oven workers
Coworkers/Collaborators: | Affiliations |
Prof. Valentina
Bollati
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Occupational Medicine of Milan Epidemiology, Epigenetics and Toxicology Lab, Department of
Clinical Sciences and Community Health, University of Milan, Milan. |
Prof. Andrea Baccarelli, Full Professor | Department of Environmental Health Sciences, Columbia Mailman School of Public Health, New York, NY, 10032, USA. |
Dr. Danuta Mielżyńska-Švach | Institute of Occupational Medicine and Environmental Health, Sosnowiec, Poland. |
Prof. Stefano Porru, Full Professor | Occupational Medicine of Verona, Department of Diagnostics and Public Health, Section of Occupational Health, University of Verona, Verona, Italy. |
Biological aging in night shift workers
Coworkers/Collaborators: | Affiliations |
Prof. Piera Boschetto | Occupational Medicine of Ferrara, Department of Medical Sciences, University of Ferrara, Ferrara,
Italy. |
Prof. Roberta Andreoli
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Occupational Medicine of Parma, Department of Medicine and Surgery, University of Parma,
Parma, Italy. |